LA RIBELLIONE, bozza in correzione
Non mi stuferò mai di dirlo: la parte che odio di più è la fase di correzione bozze, editing e annientamento nucleare dei refusi.
Boom!
Non è lo scoppio di una bomba, è il rumore sordo che fa il mio manoscritto quando lo lascio cadere sul tavolo della cucina.
Ah, se i manoscritti potessero parlare! I miei di sicuro me ne direbbero di tutti i colori. E ne avrebbero da raccontare. Tutte quelle cancellazioni, quei segnacci a matita, quei refusi che fanno linguacce e a volte mi mostrano pure il popò con fare antipatico e canzonatorio. Piccoli bastardi...
E' la realtà purtroppo. Anche quando ci metto tutta la mia passione, anche quando instillo fino all'ultima goccia di amorevole attenzione e buona volontà, troverò sempre degli errori o delle sviste nelle bozze dei miei manoscritti. Per questo motivo, di norma, vengono date in lettura a qualcun altro, un amorevole "esterno".
Non so se funzioni così anche per gli altri, ma io vedo i miei manoscritti come dei figli: li ho concepiti, ne ho portato avanti la gestazione per mesi e ora è il momento di aiutarli a crescere perché possano affrontare il loro destino, la pubblicazione. Dare carta bianca a qualcun altro mi mette in ansia, non posso farlo.
Sappiamo benissimo che una mamma, per quanto possa riporre la propria fiducia in una baby-sitter, farà sempre una telefonata di controllo durante la serata. Così anch'io, da brava "madre", non riesco mai a lasciare realmente solo il mio "cucciolo".
Non interferisco con l'amorevole "esterno" e ascolto sempre i suggerimenti che mi dà, però per quanto ritenga questo processo alquanto freddo e poco creativo, non riesco a mettermi da parte e l'ultima parola spetterà sempre a me.
Quindi, se mai leggendo uno dei miei romanzi doveste trovare degli "Orrori" ortografici o grammaticali, potete prendervela solo con me.
Detto ciò, come potete vedere dalla foto di questo blog post, La Ribellione, il secondo volume della saga LA STIRPE DI BELIAL è già pronto per la lettura e la correzione. Piangete con me?