La storia di Q
Curiosità
Trama: La storia di Q
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Il mondo virtuale, nel quale si rifugia Maria Adelita e nel quale sceglie di rinascere con lo pseudonimo di Q, si chiama Quero.
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Il motivo, che spinge Maria Adelita a scegliere un nuovo nome così particolare, è una cicatrice a forma di Q che si trova sul suo petto.
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La prima stesura di La storia di Q è del 2010 e contava all'incirca 18.000 battute in quanto era nata come racconto breve da inviare a un concorso letterario (al quale poi non ho più partecipato).
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Per la creazione di Quero, mi sono ispirata al concetto di base che regola le ambientazioni grafiche 3D dei videogiochi.
Maria Adelita è una ragazza molto giovane e sognatrice.
Quando incontra Ramon le sembra di toccare il cielo con un dito. Lui è ricco, di buona famiglia, rispettabile, bello, sexy e innamorato di lei. Vogliono sposarsi, cibarsi del loro amore e magari un giorno mettere su famiglia per vivere felici e contenti.
La vita coniugale, però, non è come Maria Adelita se l'era aspettata, quindi decide di rifugiarsi in un luogo virtuale all'interno della sua mente, un luogo dove era solita andare quando era molto piccola e dove nessun altro ha la possibilità di accedere.
Finalmente Maria Adelita sente di aver ripreso il controllo della sua vita, anche se solo di quella virtuale, e inizia una nuova esistenza sotto lo pseudonimo di Q, ma quando perde la percezione tra realtà e finzione, la situazione comincia a precipitare.
Il genere è fantasy/steampunk, il sottogenere è paranormal romance. L'idea per La storia di Q mi è venuta una sera, mentre ascoltavo il notiziario. C'era stata l'ennesima vittima di maltrattamenti da parte di un marito geloso e ubriaco, e la donna versava in condizioni critiche. L'ennesimo grido era stato lanciato, ma nessuno si era preso la briga di ascoltarlo; chi perché aveva girato la testa, disinteressato, e chi aveva nascosto la testa nella sabbia perché aveva avuto paura di intervenire.
Con questo libro ho voluto rendere giustizia alle varie Maria Adelita di tutto il mondo. Un piccolo contributo, certo, ma una spiaggia si forma con l'apporto di un granello di sabbia alla volta, giusto?